La Roma si riscatta e si prende la sua rivincita. Dopo il 3-0 dello Stadium di campionato, i giallorossi battono 1-0 all’Olimpico la Juventus nei quarti di finale di Coppa Italia e si qualificano per le semifinali. Vittoria complessivamente meritata per la formazione di Garcia, brava ad imporre il proprio gioco sin dai primi minuti. I bianconeri hanno faticato a rendersi pericolosi (zero tiri nello specchio in 94 minuti) e gli ingressi di Tevez e Llorente sono risultati tardivi e ininfluenti. Pjanic, invece, lanciato nella mischia a metà ripresa, ha spaccato la partita con la giocata del match, decisa da Gervinho. Nella Juve tanti “non titolari” hanno deluso, da Giovinco a Isla. Forse Conte, questa volta, ha esagerato col turnover contro una squadra che sa giocare benissimo a calcio. Ora per la Roma ci sarà la vincente di Napoli-Lazio.
VOTO 10 A UNA JUVENTUS INARRESTABILE – La corazzata di Conte prosegue la sua corsa alla conquista del terzo scudetto di fila, piegando - davanti al pubblico di casa - anche la Sampdoria di Mihailovic. Per i bianconeri salgono a 12 le vittorie di fila in campionato: eguagliato il primato personale in A fatto registrare nella stagione 1928-29. Pogba e Vidal danno spettacolo e l’attacco, quest’anno come mai prima d’ora, offre garanzie anche sotto il punto di vista realizzativo. Andarla a prendere sembra davvero impossibile.
VOTO 9 ALLA ROMA, LA FORMULA UNO DI GARCIA – Sebbene lo scontro diretto abbia detto il contrario, se c’è una squadra in grado quantomeno di dare fastidio alla Juventus questa è la Roma di Garcia. Il tecnico francese ha messo insieme una squadra pratica e spettacolare, che gioca bene e che collega con efficacia tutti i reparti. Gli acquisti di Nainggolan e Bastos, poi, alzano il livello della qualità della rosa: un gruppo che Garcia ha saputo sfruttare nel migliore dei modi (anche) contro il Livorno, facendo riposare diversi titolari, e alternando con intelligenza gli elementi a disposizione. Martedì quarti di Coppa Italia: all’Olimpico arriverà proprio la Juventus. Da vendicare c’è lo 0-3 subìto in campionato due settimane fa.
VOTO 8 AL PROFUMO D’EUROPA CHE SI AVVERTE A PARMA E TORINO – La brezza che arriva da Verona (Chievo-Parma 1-2) e Reggio Emilia (Sassuolo-Torino 0-2) porta con sé il chiaro profumo dell’Europa. Gialloblù e granata sono appaiati al 7° posto in classifica a quota 29 punti, a -3 dalla quinta piazza occupata da Inter e Verona. Donadoni si conferma bravissimo nella gestione di Cassano (7 gol e 6 assist), mentre Ventura si gode la coppia d’oro formata da Immobile e Cerci: 19 centri in due (10+9), esattamente come Tevez e Llorente (11+8).
Nei giorni scorsi si definiva “sereno”, anche dopo il 4-3 dal Sassuolo si era messo nelle mani della società, probabilmente consapevole che questa volta aveva davvero toccato il fondo, garantendosi un esonero immediato, anticipando infondo un epilogo che si sarebbe concretizzato ugualmente al termine della stagione in corso. Si chiude l’era targata Massililiano Allegri in rossonero, un’esperienza cominciata con lo scudetto al primo tentativa poi proseguita però con un lento e progressivo peggiorare. Ecco i principali numeri dell’esperienza del tecnico livornese sulla panchina del Diavolo:
0 – Come le soddisfazioni in Champions League. Il suo Milan si è qualificato quattro volte su quattro nella fase a gironi (a febbraio sfiderà l’Atletico Madrid del Cholo Simeone), ma non è mai andato oltre i quarti di finale (contro il Barcellona nel 2011/12), uscendo in due occasioni agli ottavi (contro il Tottenham nel 2010/11 e contro il Barcellona nel 2012/13).
1 – E’ l’unico scudetto conquistato durante la sua gestione, al primo tentativo, che lo ha reso il terzo allenatore più giovane a vincerlo dopo Roberto Mancini e Antonio Conte. Oltre al Tricolore, da annotare anche una Supercoppa Italiana strappata all’Inter.
E’ di Cristiano Ronaldo il Pallone d’Oro 2013. Il fuoriclasse portoghese del Real Madrid batte nella corsa al prestigioso trofeo Lionel Messi, secondo, e Franck Ribery, terzo. Per Ronaldo si tratta del secondo Pallone d’Oro in carriera, dopo quello conquistato nel 2008 quando ancora vestiva la maglia del Manchester United. Per il portoghese anche quattro secondi posti: nel 2007, nel 2009, nel 2011 e nel 2012.
Il 2013 di Cristiano Ronaldo è stato straordinario sotto il punto di vista dei gol realizzati (69 nell’intero anno solare), meno – molto meno – per quanto riguarda i titoli vinti con il proprio club. Zero, infatti, i trofei conquistati dal portoghese con il Real Madrid. Una stranezza, certo, ma non una novità assoluta: come Cristiano Ronaldo, infatti, anche Luis Figo - nel 2000 - aveva vinto il Pallone d’Oro senza aver ottenuto nemmeno un successo con il proprio club.
Si devono accontentare delle posizioni di rincalzo Lionel Messi e Franck Ribery. La Pulce argentina, vincitore delle ultime quattro edizioni del Pallone d’Oro, è secondo alle spalle del portoghese esattamente come successo nel 2008. Pizzico di delusione soprattutto per Franck Ribery, che chiude il podio alle spalle dei due fenomeni della Liga: all’esterno d’attacco francese non è bastato esibire i cinque trofei vinti nel 2013 con il suo Bayern Monaco per fare suo il Pallone d’Oro 2013. Le percentuali dei voti ottenuti dai primi tre candidati sottolinea come quella del 2013 sia stata l'edizione più incerta di sempre della storia del Pallone d'Oro. (27,99% Ronaldo - 24,72% Messi - 23,36% Ribery)
Fonte Eurosport
Chiariamo subito il perché la rovesciata di Zlatan Ibrahimovic, datata 13 novembre 2012, è stata inserita tra i gol in lizza per il Puskas Award 2013. Semplice: quel gesto tecnico straordinario è stato effettuato subito dopo la chiusura delle votazioni per il Pallone d’Oro 2012.
Zlatan Ibrahimovic, fuori dal podio del Pallone d’Oro mai ingiustamente come quest’anno, si consola quindi con il prestigioso Puskas Award 2013, che – curiosità – riceve direttamente dalle mani di un suo ex compagno di squadra: Julio Cesar. Battuti, nella corsa al premio, il brasiliano Neymar (Brasile-Giappone 3-0), e il serbo Matic (Benfica-Porto 2-2).
Queste le parole di Ibrahimovic dopo la consegna del riconoscimento: “Sono molto orgoglioso di essere qui questa sera, voglio congratularmi con gli altri candidati e con tutti quelli che sono stati premiati fin qui. Faccio i complimenti anche ai candidati per il Pallone d’Oro, e che lo vinca il migliore. Sono davvero molto contento che il mio gol sia stato votato come il più bello dell’ultimo anno”.
Fonte Eurosport
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